L'8 marzo 2019, come è ormai tradizione ogni anno, il mondo
celebra la Giornata Internazionale della Donna, per richiamare l’attenzione
sulla lotta delle donne per i propri diritti.
E’ importante sottolineare che in tutto il mondo sono stati
fatti molti sforzi, in vari settori, per la promozione delle donne. Nonostante
ciò, la condizione di donne e ragazze resta preoccupante in molti paesi e
società del pianeta. In questo articolo desidero condividere con voi una breve
riflessione sul fenomeno dei matrimoni precoci, causa di molte disgrazie nella
vita di tante giovani nel mio paese, il Cameroun.
Se in diversi paesi, soprattutto occidentali, il matrimonio
di una bambina di 10 o 11 anni è qualcosa di inimmaginabile, in alcune società
del Sud del Mondo 12 milioni di ragazze (1 su 5) ogni anno, ancora oggi sono
vittime dei matrimoni precoci e forzati.
Dei 20 Paesi in cui il fenomeno è più diffuso 18 si trovano
nel continente africano:
Paesi con il più alto tasso di matrimoni infantili *
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Niger
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76
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Rep. Centrafricana
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68
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Ciad
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67
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Bangladesh
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59
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Burkina Faso
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52
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Mali
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52
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Sud Sudan
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52
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Guinea
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51
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Mozambico
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48
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Somalia
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45
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Nigeria
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44
|
Malawi
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42
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Madagascar
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41
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Eritrea
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41
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Etiopia
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40
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Uganda
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40
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Nepal
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40
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Sierra Leone
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39
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Rep. Dem. del Congo
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37
|
Mauritania
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37
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*Il tasso di prevalenza dei matrimoni infantili corrisponde alla
percentuale delle ragazze dai 20 ai 24 anni che hanno contratto matrimonio o
unione prima dei 18 anni (Dati UNICEF 2017).
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Le statistiche generali per Paese rischiano però di
mascherare situazioni ugualmente drammatiche a carattere regionale. Ad esempio
nel mio Paese, il Cameroun, secondo uno studio del 2014[1],
il tasso medio di matrimoni precoci è del 31%, ma in alcune zone, soprattutto
nel nord del Paese, il 39,1% delle ragazze di età compresa fra 15 e 19 anni
sono sposate o convivono. Inoltre il 10% di questi matrimoni avvengono prima
dei 15 anni. La principale causa del fenomeno risiede in alcune pratiche
tradizionali. Infatti, nella maggior parte dei casi, se non nella quasi
totalità, questi matrimoni o unioni, non riconosciuti dalla legge, vengono
trattati attraverso accordi tra famiglie.
La legge attuale fissa l’età minima per contrarre matrimonio
a 18 anni per i ragazzi e a 15 anni per le ragazze con autorizzazione dei
genitori.
Le bambine e le donne, nella società tradizionale, sono
considerate come esseri inferiori, di proprietà della famiglia d’origine prima
e dell'uomo che le prende in moglie dopo. E così accade che bambine anche di 8
o 9 anni, vengano date in sposa a uomini di 50, 60 o 70 anni e oltre. E’ facile
immaginare le drammatiche conseguenze sullo sviluppo fisico e psichico di
queste figlie-mogli: gravidanze precoci (da 12-13 anni) con elevato rischio di
mortalità materno-infantile, sfruttamento, analfabetismo...
La questione dell'istruzione delle bambine e delle ragazze
riveste un ruolo chiave per prevenire e arginare questo fenomeno. Poiché nella
mentalità comune la ragazza è destinata al matrimonio, la sua famiglia non vede
la necessità di investire risorse per garantirle un’istruzione, perché alla
famiglia d’origine spetterebbero solo gli oneri ma non i benefici che andranno
a vantaggio della famiglia dello sposo. Si calcola che le ragazze che non vanno
a scuola hanno una probabilità di 3 volte superiore di contrarre matrimonio
prima dei 18 anni. Oltre il 56% delle
ragazze fra 15 e 19 anni non istruite sono attualmente sposate contro il 9% di
quelle che hanno un livello di istruzione secondaria.
L’analfabetismo è il male principale da curare. Ad esempio,
nella regione Estremo Nord del Cameroun, una zona a maggioranza musulmana dove
le tradizioni sono molto forti, alcuni organismi lottano quotidianamente per
favorire l'accesso delle ragazze alla scuola. Fra queste ricordiamo le Suore
Orsoline di Gesù, che l’OPAM ha sostenuto con diversi progetti. L’istruzione è
uno dei pilastri fondamentali per cambiare il modo di pensare e fermare il
fenomeno dei matrimoni precoci. Per favorire la frequenza scolastica delle
bambine e delle ragazze è necessario trovare le risorse per supportare i costi
della loro istruzione e avviare attività di formazione per gli adulti soprattutto
rivolte alle donne (sensibilizzazione sull’importanza dell’istruzione,
alfabetizzazione, apprendimento di un mestiere, puericultura, igiene,
consapevolezza dell'importanza dell'istruzione, colloqui educativi con gli
uomini, ecc.).
Al di fuori del Cameroun, la situazione di altri Paesi
conferma l’efficacia dell’istruzione nella prevenzione dei matrimoni precoci. Ad
esempio, in Nigeria l'80% delle giovani di età compresa tra 20 e 24 anni senza
istruzione sono state maritate prima di aver compiuto 18 anni, contro solo il
15,9% delle nigeriane che hanno avuto una istruzione secondaria o superiore. In
Senegal, la percentuale di donne sposate prima dei 18 anni è quasi otto volte
minore tra quelle con un'istruzione secondaria o superiore rispetto a quelle
senza istruzione (6,1 contro il 48,4%), mentre in Ghana il divario è minore, ma
ancora significativo (23,3% contro 40,3%).
In conclusione, possiamo affermare inequivocabilmente che
uno dei punti chiave nella lotta alla discriminazione delle donne e al fenomeno
dei matrimoni precoci è l’istruzione delle popolazioni e in particolare delle
bambine e delle ragazze.
Georges Bissiongol
Consulente in Sviluppo
[1] Institut National de la Statistique et UNICEF, Enquête par grappes à indicateurs
multiples (MICS) 2014 Cameroun, Décembre 2015 (accessed
March 2019)
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